Francesco Totti

–  Scheda tecnica:

  • Numero di maglia: 10
  • Data di nascita: 27 settembre 1976
  • Nazionalità: Italiana
  • Ruolo giocato: Attacante
  • Partite vinte: 825
  • Partite perse: 429
  • Gol subiti: 983

Francesco Totti (Roma, 27 settembre 1976) è un ex calciatore italiano, di ruolo attaccante o centrocampista. Con la nazionale italiana è diventato campione del mondo nel 2006 e vicecampione d’Europa nel 2000.

Carriera

La sua prima squadra di calcio fu la Fortitudo, nella quale iniziò a giocare a calcio all’età di 7 anni. In seguito si trasferì prima alla Smit Trastevere, dove disputò il suo primo campionato dilettantistico giocando due anni sotto età nel campionato esordienti e poi, nel 1986, alla Lodigiani.

Nel 1988 Ariedo Braida tentò di portare Totti al Milan ma senza successo.

Nel 1989, a 12 anni, la Lodigiani raggiunse un accordo per la sua cessione alla lazio, ma un blitz a casa del calciatore da parte dell’allora responsabile del settore giovanile della Roma, Gildo Giannini, convinse i genitori a scegliere i giallorossi. Ne nacque un incidente diplomatico tra Lazio, Roma e Lodigiani. Fu il presidente Dino Viola a risolvere la spiacevole situazione incontrando la dirigenza della Lodigiani, rappresentata dal vice presidente Rinaldo Sagramola e dal direttore sportivo Enzo Di Maio: venne raggiunto un accordo che previde il passaggio di due calciatori della Roma, Gianni Cavezzi e Stefano Placidi, alla Lodigiani, oltre alla somma di 300 milioni di lire. Passò così nelle giovanili della Roma.

Nella squadra giallorossa apprezzò il capitano di quel periodo, Giuseppe Giannini, il quale, calcisticamente parlando, fu il suo punto di riferimento sin da quando era piccolo.[97]

Nel 1991, a 15 anni, ottenne il suo primo successo al Torneo internazionale di Sanremo. Nel 1993 conquistò lo scudetto con la squadra Allievi; in seguito, approdato nella squadra Primavera allenata da Luciano Spinosi, vinse la Coppa Italia di categoria.

L’esordio in Serie A, l’affermazione e la fascia da capitano (1993-1999)

Dopo tre anni di settore giovanile alla Roma, nella stagione 1992-1993 Totti entrò nel giro della prima squadra grazie a Vujadin Boškov, che lo fece esordire in Serie A a 16 anni il 28 marzo 1993, nei minuti finali della partita Brescia-Roma (0-2). Quella convocazione fu anche frutto dell’assenza dell’infortunato Thomas Häßler. Il debutto da titolare avvenne sotto la guida di Carlo Mazzone, il 15 dicembre 1993 in Coppa Italia, partita in cui la Roma vinse ma venne eliminata dalla Sampdoria ai calci di rigore. L’esordio da titolare in campionato avvenne invece il 27 febbraio 1994, di nuovo contro la Sampdoria, in una partita che vide la Roma sconfitta in casa per 0-1.

Ritenendolo «un talento purissimo», Mazzone aiutò molto Totti, distribuendone le presenze nel corso dei suoi tre anni (dal 1993 al 1996) alla guida dei giallorossi, proteggendolo tanto dai facili entusiasmi quanto dalle critiche, arrivandone a controllare anche la vita privata.

Nella stagione 1994-1995 realizzò la sua prima rete in Serie A (4 settembre 1994) nella partita contro il Foggia. Quell’anno, in un reparto offensivo che vede Abel Balbo e Daniel Fonseca come prime scelte (con Balbo che arrivò a chiedere a Mazzone di far giocare Totti dietro a lui e a Fonseca), collezionò 21 presenze e realizzò 4 gol in campionato; segnò 3 gol anche in Coppa Italia, non riuscendo però a evitare l’eliminazione della Roma a opera della Juventus ai quarti.

Nella stagione 1995-1996, con il numero 20 sulle spalle, Totti divenne titolare della squadra giallorossa, assommando 28 presenze e due gol in campionato (entrambi contro il Bari). In quell’annata realizzò, in Coppa UEFA contro l’Aalst, il suo primo gol nelle coppe europee.

L’annata successiva vide l’arrivo in panchina dell’allenatore argentino Carlos Bianchi; i rapporti tra lui e Totti non furono idilliaci, tanto che si ventilò una cessione alla Sampdoria(con i doriani Montella e Mancini che lo invitarono a venire a Genova), con Bianchi che era intenzionato a prendere Jari Litmanen al suo posto. Le buone prestazioni offerte nel febbraio 1997 durante il Torneo Città di Roma, contro l’Ajax e il Borussia M’gladbach, cambiarono lo scenario, e Bianchi venne poi esonerato. Il resto della stagione fu sotto la transitoria conduzione tecnica di Nils Liedholm, conclusa al dodicesimo posto. Comunque fu una stagione positiva per Totti che realizzò 5 gol in 30 presenze. Totti venne visto come punto di partenza per la nuova Roma e dichiarò di volervi restare, se possibile, fino a fine carriera.

L’arrivo sulla panchina giallorossa di Zdeněk Zeman costituì per Totti un periodo di maturazione mentale e fisica. Dal punto di vista tecnico e tattico, dimostrò di essere compatibile con i rigidi schemi dell’allenatore boemo, mostrandosi disposto al sacrificio e alla corsa; inoltre diventò fisicamente più potente e completo. Sul versante mentale e carismatico, assunse un ruolo di sempre maggiore responsabilità nella squadra giallorossa. Rifiutò il soprannome di Pupone che sentì troppo stretto, e i compagni di squadra lo investirono della maglia numero 10.

Fu il periodo dei primi consensi trasversali, anche lontani dai riflettori romani; si discusse sul fatto se lui fosse una punta o un trequartista; inoltre una parte della critica cominciò a suggerire Totti al selezionatore della nazionale Cesare Maldini, in vista dei Mondiali di Francia 1998. La stagione si chiuse con un buon quarto posto, sebbene le quattro sconfitte su altrettanti derby stagionali (due delle quali determinarono l’eliminazione in Coppa Italia), furono causa di malumori. Concluse la sua quinta stagione con la Roma con 30 presenze e 13 gol, realizzando peraltro la sua prima doppietta in Serie A il 9 novembre 1997, ai danni del Bari.

La consacrazione arrivò nella stagione seguente: il 31 ottobre 1998 (in spogliatoio con un apposito discorso a seguito di un Atalanta-Roma di Coppa Italia) Aldair gli cedette la fascia di capitano. Autore di 16 gol in 42 partite complessive, Totti fu premiato con il Guerin d’oro, in qualità di giocatore con la media voto più alta della Serie A nelle pagelle della stampa specializzata.

Gianluigi Buffon

–  Scheda tecnica:

  • Numero di maglia: 1
  • Data di nascita: 28 gennaio 1978 (età 47 anni)
  • Nazionalità: Italiana
  • Ruolo giocato: Portiere
  • Partite vinte: 825
  • Partite perse: 429
  • Gol subiti: 983

Gianluigi Buffon, meglio conosciuto come Gigi Buffon, è un ex calciatore italiano, considerato uno dei più grandi portieri nella storia del calcio. Nato il 28 gennaio 1978 a Carrara, in Italia, Buffon ha avuto una carriera straordinaria che è durata oltre due decenni.

Infanzia e Inizi di Carriera

Buffon proviene da una famiglia sportiva: suo padre, Adriano, era un ex sollevatore di pesi, e sua madre, Maria Stella, una ex atleta. Fin da giovane, Buffon ha mostrato un talento eccezionale per il calcio, cominciando a giocare sin da bambino. La sua carriera da professionista è iniziata nel 1995 con il Parma, dove ha giocato per diversi anni, conquistandosi rapidamente una reputazione come uno dei giovani portieri più promettenti a livello mondiale.

Nel 2001, dopo alcune stagioni brillanti, Buffon è stato acquistato dalla Juventus per una cifra record, all’epoca la più alta per un portiere, pari a 52 milioni di euro (circa 58 milioni di dollari). Questo trasferimento lo ha consacrato come uno dei migliori portieri del mondo.

La Carriera alla Juventus

Buffon ha trascorso gran parte della sua carriera alla Juventus, diventando capitano e simbolo della difesa bianconera. Ha vinto numerosi titoli di Serie A, tra cui diversi campionati negli anni 2000 e 2010, ed è stato fondamentale nelle stagioni di successo del club. Era noto per la sua leadership, la sua reattività e la capacità di brillare nei momenti decisivi. Sebbene Buffon abbia avuto delle eccellenti prestazioni in Champions League, il titolo europeo è rimasto un obiettivo sfuggente per lui e la Juventus, nonostante più di una finale disputata.

La Carriera in Nazionale

La carriera internazionale di Buffon con la Nazionale Italiana è una delle più iconiche nella storia del calcio. Ha esordito con l’Italia nel 1997 e ha giocato un ruolo determinante nella vittoria della Coppa del Mondo FIFA 2006, dove l’Italia ha battuto la Francia ai calci di rigore nella finale. Buffon è stato fondamentale durante tutto il torneo, guadagnandosi elogi per le sue prestazioni straordinarie.

Ha partecipato anche a più edizioni di Campionati Europei e Coppe del Mondo, confermandosi come il miglior portiere della sua generazione. La sua leadership in nazionale, unita alle sue prestazioni costanti, lo ha reso il portiere titolare dell’Italia per quasi due decenni. La vittoria del Mondiale 2006 rimane uno dei momenti più significativi della sua carriera internazionale.

Riconoscimenti e Eredità

Nel corso della sua carriera, Buffon ha ricevuto numerosi premi individuali, tra cui il titolo di Miglior Portiere dell’Anno più volte da parte della Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio (IFFHS). Ha anche vinto il Golden Foot, un riconoscimento per il suo contributo al calcio mondiale.

Buffon è stato apprezzato non solo per le sue abilità tra i pali, ma anche per il suo spirito sportivo, la sua umiltà e la sua leadership dentro e fuori dal campo. La sua longevità nel calcio e la capacità di mantenere un alto livello di prestazioni anche oltre i 40 anni sono un chiaro segno della sua dedizione e disciplina.

Gli Anni Finali e il Ritiro

Nel 2018, Buffon ha lasciato la Juventus per trasferirsi al Paris Saint-Germain (PSG), ma nel 2019 è tornato alla Juventus per una stagione finale, pur giocando meno partite. Nel 2021, all’età di 43 anni, ha annunciato che avrebbe lasciato il club bianconero.

Nel 2022, Buffon ha valutato altre opzioni, tra cui un possibile ritorno al Parma, ma alla fine ha deciso di ritirarsi definitivamente dal calcio professionistico, chiudendo una carriera leggendaria.

Dopo il Ritiro

Dopo il ritiro, Buffon ha intrapreso diverse attività, tra cui il lavoro nei media, continuando comunque a mantenere il suo legame con il calcio in vari ambiti. La sua eredità come uno dei più grandi portieri di tutti i tempi è indiscutibile, e il suo impatto sul mondo del calcio rimarrà per sempre.

La carriera di Gigi Buffon è celebrata non solo per i suoi straordinari successi e trofei, ma anche per la sua influenza su generazioni di portieri e calciatori, diventando un vero e proprio simbolo del calcio mondiale.

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